Residence La Fenice Padova Centro







Per le famiglie, le unità spaziose e la posizione strategica permettono di esplorare facilmente i punti di interesse della città e godersi la cucina locale. I professionisti apprezzano la posizione centrale, vicina ai principali poli aziendali e ai mezzi di trasporto, mentre gli studenti trovano la tranquillità e il comfort necessari a pochi passi dalle rinomate università di Padova. Con la sua atmosfera accogliente e le sistemazioni versatili, il Residence La Fenice è la soluzione perfetta per qualsiasi tipo di soggiorno nel cuore di Padova.







Appartamenti
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Appartamento monolocale



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Trilocal Apartaments
Servizi
Parcheggio in centro della città
Pulizia settimanale
Climatizzatore
WiFi
Sky TV
Stireria
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Caffè Pedrocchi



Caffè Pedrocchi
Il Caffè Pedrocchi è uno dei caffè storici più antichi e rinomati di Padova. Da sempre punto di riferimento per chi desidera gustare ottimo caffè e piatti raffinati, è considerato il luogo più esclusivo del centro, ideale per ospitare eventi importanti e scenografici. Pronti a immergervi in un viaggio tra storia, curiosità e segreti?
Nei primi anni dell’800, Antonio Pedrocchi, celebre caffettiere bergamasco, sognava di creare un caffè monumentale, dal design grandioso e funzionale, situato proprio nel cuore di Padova. Il suo obiettivo era ambizioso: realizzare il caffè più bello del mondo. Dopo aver ereditato la bottega del padre, Pedrocchi incaricò l’architetto veneziano Giuseppe Jappelli di dare forma a questa visione, creando un edificio elegante e inconfondibile.
Jappelli riuscì a realizzare una struttura che sarebbe presto diventata un simbolo della città di Padova e uno dei caffè più imponenti e prestigiosi dell’Ottocento. Il Caffè Pedrocchi divenne un luogo di ritrovo per intellettuali e letterati, ma anche teatro di feste, affari e persino riunioni segrete. Con il suo stile neoclassico, accoglieva non solo i padovani, ma anche viaggiatori e uomini d’affari da ogni parte d’Italia, offrendo sempre un punto di ristoro e ospitalità. Questo caffè fu particolarmente apprezzato da Stendhal, che ne parlò nel suo romanzo “La Certosa di Parma”, definendolo “il miglior ristoratore d’Italia”.
Orto Botanico of Padua






Orto Botanico of Padua
Nel corso dei secoli, l’Orto Botanico dell’Università di Padova ha stretto una vasta rete di contatti internazionali, diventando un punto di riferimento fondamentale nel mondo della ricerca e favorendo uno scambio costante di conoscenze scientifiche.
Non solo un pezzo fondamentale nella storia della medicina e della botanica, ma anche un vero capolavoro del Rinascimento grazie all’architettura dei suoi giardini, l’Orto Botanico è in continua trasformazione. Nel 2014 ha aperto il Giardino della Biodiversità, una sezione innovativa che unisce botanica e antropologia, raccontando l’evoluzione della relazione tra uomo e piante attraverso 5 nuove serre che ospitano altrettanti biomi.
Tra le collezioni più affascinanti spiccano le piante insettivore e velenose, con circa 30 specie, per lo più esotiche, pronte a sorprendere i visitatori. Non da meno sono le piante dei Colli Euganei e le rare specie del Triveneto, protagoniste di una nuova area dedicata alla scoperta del nostro territorio e della sua natura unica.
Nel corso dei secoli, l’Orto Botanico dell’Università di Padova ha stretto una vasta rete di contatti internazionali, diventando un punto di riferimento fondamentale nel mondo della ricerca e favorendo uno scambio costante di conoscenze scientifiche.
Non solo un pezzo fondamentale nella storia della medicina e della botanica, ma anche un vero capolavoro del Rinascimento grazie all’architettura dei suoi giardini, l’Orto Botanico è in continua trasformazione. Nel 2014 ha aperto il Giardino della Biodiversità, una sezione innovativa che unisce botanica e antropologia, raccontando l’evoluzione della relazione tra uomo e piante attraverso 5 nuove serre che ospitano altrettanti biomi.
Tra le collezioni più affascinanti spiccano le piante insettivore e velenose, con circa 30 specie, per lo più esotiche, pronte a sorprendere i visitatori. Non da meno sono le piante dei Colli Euganei e le rare specie del Triveneto, protagoniste di una nuova area dedicata alla scoperta del nostro territorio e della sua natura unica.



Capella degli Scrovegni



Capella degli Scrovegni
Giotto completò questo ciclo di affreschi in soli due anni, dal 1303 al 1305. Si dispiega sull’intero interno della cappella, narrando la Storia della Salvezza attraverso due percorsi distinti. Il primo percorso copre la Vita della Vergine e di Cristo, raffigurata lungo la navata e l’arco trionfale; il secondo inizia con la rappresentazione dei Vizi e delle Virtù lungo le parti inferiori delle pareti principali e culmina con il maestoso Giudizio Universale sulla controfacciata.
La prima grande innovazione di Giotto a Padova fu l’approccio alla rappresentazione dello spazio: gli affreschi mostrano esempi di “prospettiva” e tridimensionalità che anticipano le teorie rinascimentali di un secolo. La seconda innovazione è l’attenzione alla rappresentazione umana, sia fisicamente che emotivamente. Questo viene espresso con grande forza nelle scene della Vita della Vergine e di Cristo, dove la gioia e la sofferenza umana emergono con intensità sorprendente – esempi ne sono il tenero bacio tra Gioacchino e Anna ne L’incontro alla Porta Aurea e le madri addolorate ne La strage degli innocenti.
Il soffitto a volta, dipinto di un blu intenso e cosparso di stelle, presenta medaglioni raffiguranti Maria, Cristo e i Profeti. Nel presbiterio si trova la scultura di Giovanni Pisano, Madonna con Bambino tra due angeli, risalente all’inizio del Trecento.
Nel 2021, il ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO come parte del sito seriale “I cicli affrescati del XIV secolo di Padova.”